Ceramica:
la ceramica raggruppa moltissime tecniche, o tecnologie ed una vastissima gamma di materiali, ma generalmente si può definire ceramica un qualunque prodotto (nel nostro caso si tratta di manufatti artistici, tradizionali o di ricerca, di creazione originale, spaziando fra varie tecniche) che viene realizzato con materiali argillosi ed ossidi di vari metalli, i quali vengono lavorati a freddo, spesso quando sono allo stato plastico, e che vengono consolidati mediante cottura ad alta temperatura in apposito forno (forno per ceramica); le temperature variano da un minimo di 850 gradi, per alcuni tipi di terracotta, fino ai 1300 gradi ed oltre della porcellana; ma sia la terracotta che la porcellana sono materiali ceramici. Fanno parte della categoria delle ceramiche anche i nuovi materiali dalle sorprendenti caratteristiche (neoceramiche) impiegati in campi specialistici (medico-ortopedico, chimico, fisico, aerospaziale, automobilistico…)
Maiolica :
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Bucchero :
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Ceramica Raku :
Raku è una tecnica della ceramica giapponese risalente al XVI secolo (d.C.) ; l’ideogramma corrispondente significa gioia, ciò che è facile, armonioso; ed è questo stato d’animo che si ricerca attraverso la tecnica qui descritta; è questo stato d’animo, gioia, che il ceramista vuole trasferire nell’oggetto raku.
E Raku in seguito divenne anche il cognome di una dinastia di ceramisti con il sigillo dell’imperatore per la realizzazione di queste ceramiche adatte alla Cerimonia del tè.
Il procedimento: l’oggetto, formato con una argilla molto refrattaria, viene posto, già cotto una volta (biscotto) e dopo la smaltatura, in una camera di cottura (forno) di solito piccola, che possa raggiungere la temperatura di 8-900°, in un tempo molto breve (15-20 minuti). Quando lo smalto che ricopre l’oggetto è giunto al punto di fusione, il/la ceramista lo estrae dal forno con delle lunghe pinze e a questo punto può, a seconda del gusto o dell’idea improvvisa, sottoporlo a diverse azioni per causarne diversi e particolarissimi effetti sulla superficie.
Questa tecnica fu creata in Giappone specificatamente per realizzare le ciotole usate nella cerimonia del tè : anche gli oggetti destinati a questo antico cerimoniale estetico-filosofico, influenzato dalla filosofia zen, erano quindi costruiti secondo una serie di azioni permeate di misticismo, atte ad imprimervi realmente il segno degli elementi naturali (terra, acqua, aria, fuoco) e insieme e con armonia il segno dell’artista, che da essi si lascia guidare, e che solo in parte guida.
Nell’antico Giappone , una volta estratta dal forno, la ciotola viene lasciata raffreddare all’aria e questa, dopo una serie di \cambiamenti di colore dovuti alle diverse temperature, assume l’aspetto definitivo, raffreddamento avvenuto senza altri interventi.
Introdotta in occidente soprattutto ad opera del ceramista inglese Bernard Leach, la ceramica raku ha qui subito una serie di trasformazioni, è divenuta una tecnica d’improvvisazione, dove l’oggetto, non più solamente ciotola, ma più spesso scultura, viene di solito e in vari modi sottoposto, dopo l’estrazione dal forno, ad una reazione di riduzione (combinazione chimica di ossido di carbonio con gli ossidi metallici contenuti negli smalti, che si ottiene mettendo l’oggetto incandescente a contatto con materiali di combustione (segatura, foglie, ecc.) per ottenere bellissimi e sempre diversi lustri sulla superficie.
La ceramica che ne risulta alla fine, dopo il raffreddamento in acqua, che stabilizza i risultati della riduzione, è quindi un pezzo unico e irripetibile, spesso ricco di iridescenze, con un aspetto antico e magico, frutto di una serie di eventi in parte dovuti al ceramista, in parte al caso; un gioco in cui l’artista è un componente alla pari, insieme agli elementi e al tempo.
Impasto Egizio :
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Terraglia :
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Vetrofusione :
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Restauro :
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Lastre:
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Laboratorio Artigianale :
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Piastrelle :
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Perle :
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